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Richard Paul Lohse: rigore, colore e utopia in mostra al MASI di Lugano

  • Immagine del redattore: Eleonora F.
    Eleonora F.
  • 5 ago
  • Tempo di lettura: 3 min

Dal 7 settembre 2025 all’11 gennaio 2026, il MASI Lugano rende omaggio a una delle figure più emblematiche del modernismo svizzero con una grande retrospettiva dedicata a Richard Paul Lohse. Curata da Tobia Bezzola e Taisse Grandi Venturi, e realizzata in collaborazione con la Richard Paul Lohse-Stiftung, il Museum Haus Konstruktiv di Zurigo, il Josef Albers Museum Quadrat Bottrop e il Wilhelm-Hack-Museum di Ludwigshafen, la mostra celebra la forza rivoluzionaria dell’arte sistematica.


Richard Paul Lohse

Un’esposizione che abbraccia quarant’anni di ricerca visiva

A più di vent’anni dall’ultima rassegna museale a lui dedicata, la mostra riunisce oltre cinquanta dipinti accompagnati da disegni su carta, tutti provenienti dalla Fondazione Richard Paul Lohse e da collezioni pubbliche e private. Si tratta di un itinerario che attraversa quattro decenni cruciali, dagli anni Quaranta fino alla morte dell’artista, permettendo di seguire da vicino l’evoluzione di un linguaggio pittorico radicale e coerente.


Richard Paul Lohse

Tra grafica, pittura e pensiero politico

Lohse (Zurigo, 1902 – 1988) non è stato solo artista ma anche grafico, tipografo e intellettuale impegnato. Partecipe della resistenza antifascista negli anni Trenta e Quaranta, ha fatto dell’arte un mezzo per immaginare un mondo più equo. La sua adesione al gruppo degli Zürcher Konkrete segna un punto di svolta, in cui la geometria diventa manifesto etico ed estetico.

Fu solo dopo i quarant’anni che, lasciando una carriera affermata nella grafica, abbracciò pienamente l’astrazione. L’influenza del movimento De Stijl e del Costruttivismo russo si tradusse in un rigore formale unico, che lo portò a costruire dipinti basati su moduli geometrici, regole matematiche e logiche seriali.


Richard Paul Lohse

L’arte come sistema (ma mai fredda)

Sebbene le opere di Lohse si presentino come sistemi visivi razionali, l’effetto emotivo che suscitano resta centrale. La ripetizione di forme, la variazione modulare e la standardizzazione dei mezzi compositivi non privano mai la pittura della sua carica sensuale. Come scrive lo stesso artista:

«Il metodo si rappresenta da sé, è l’immagine stessa».

Nei suoi testi, Lohse distingue tra “ordini modulari” – basati su moduli fissi – e “ordini seriali”, in cui le variazioni progressivamente si dispiegano. La doppia datazione delle opere – una per l’elaborazione del sistema, una per la realizzazione – rafforza l’idea che l’arte sia prima di tutto una struttura di pensiero.


Richard Paul Lohse

Dallo studio alle grandi esposizioni

Il percorso espositivo si apre con una ricostruzione speculativa dello studio dell’artista, che ospita schizzi e appunti utili a comprendere la genesi del suo metodo. Da lì il viaggio si espande verso le tappe chiave della sua affermazione: Zurigo, Amsterdam, San Paolo, Venezia, Kassel e New York.

Fulcro della mostra sono le tre celebri variazioni del ciclo Serielles Reihenthema in achtzehn Farben (1981/82), realizzate in occasione della documenta 7 di Kassel, che esprimono con straordinaria potenza la tensione tra regola e libertà, politica e poesia.


Richard Paul Lohse

Un’arte che guarda al futuro

Quello di Lohse è un linguaggio che, pur radicato nel Novecento, anticipa forme espressive a noi vicine: dalla color field painting alle esperienze concettuali e minimaliste, fino all’arte computazionale e algoritmica. Ogni composizione è una dichiarazione di metodo, ma anche un campo visivo in cui lo spettatore è libero di perdersi.


Richard Paul Lohse

Etica, estetica e impegno

La mostra al MASI si presenta come una riflessione sulla possibilità che l’arte astratta possa essere al tempo stesso estetica e politica, rigorosa e profondamente umana. A guidare questa idea, la tensione tra l’ordine e il desiderio, tra il metodo e la libertà, tra la geometria e il battito emozionale del colore.


L’arte di Lohse ci insegna che persino la struttura più logica può celare un’utopia vibrante. Forse, proprio lì risiede la forza dell’astrazione.

E tu, riesci a trovare emozione nel rigore?

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