David Weiss e il sogno di Casa Aprile: la magia di Carona tra arte e vita
- Eleonora F.
- 23 set
- Tempo di lettura: 2 min
Dal 28 settembre 2025 al 1° febbraio 2026, il MASI Lugano apre le sue porte a una mostra molto interessante: David Weiss. Il sogno di Casa Aprile. Carona 1968–1978. Un viaggio che riporta al cuore pulsante di una comunità creativa che ha saputo trasformare un piccolo borgo ticinese in un laboratorio di libertà, immaginazione e poesia.

Carona, un rifugio di creatività
Fin dagli anni Venti, Carona – sospeso tra il lago di Lugano e il Monte San Salvatore – è stato rifugio di scrittori, artisti e intellettuali. Bertolt Brecht, Hans Richter, Ignazio Silone e Hermann Hesse vi hanno trovato ispirazione e un paesaggio capace di accogliere nuove visioni. Negli anni Sessanta, Casa Aprile, acquistata da Meret Oppenheim e Burkhard Wenger, diventa il fulcro di un fermento artistico internazionale, animato dal nipote Christoph Wenger.

David Weiss e la comunità di Casa Aprile
In questo scenario, David Weiss (Zurigo, 1946–2012) muove i suoi primi passi artistici. Tra disegni, registrazioni, fotografie e quaderni, la sua ricerca incontra l’energia di una comunità fatta di prossimità, ironia e condivisione. Attorno a lui gravitano figure come Esther Altorfer, Anton Bruhin, Maria Gregor, Matthyas Jenny, Urs Lüthi, Penelope Margaret Mackworth-Praed, Iwan Schumacher, Peter Schweri e Willy Spiller.
Gli oltre duecento materiali esposti – molti dei quali raramente visibili – restituiscono l’atmosfera di quegli anni: un intreccio di linguaggi che passa dal disegno alla fotografia, dall’editoria indipendente ai suoni registrati di Carona.

Un linguaggio che anticipa i Fischli/Weiss
L’umorismo surreale, le metamorfosi grafiche e la poesia del quotidiano che emergono dalle opere di Weiss in questo periodo sono il preludio alla sua futura collaborazione con Peter Fischli. Tra i lavori in mostra spiccano i disegni per up and down town (noto come Regenbüchlein), la collaborazione con Urs Lüthi in Lazy Days (1974) e i suoni raccolti da Anton Bruhin nel suggestivo Carona Soundscape.

Le case di Carona, un’eredità condivisa
Casa Aprile non è l’unica dimora a custodire questa energia creativa. Insieme a Casa Pantrovà – fondata dagli scrittori Lisa Tetzner e Kurt Kläber – e Casa Costanza, rifugio estivo di Meret Oppenheim, forma una costellazione che ha reso Carona un vero “Monte Verità del Sottoceneri”. Luoghi dove la creatività si intrecciava con l’ospitalità e la resistenza culturale, lasciando un’impronta duratura.
Trovo affascinante come un borgo raccolto e apparentemente periferico abbia saputo trasformarsi in epicentro di libertà e sperimentazione. Guardando a Carona e a Casa Aprile, emerge un messaggio potente: l’arte nasce dall’incontro, dalla vicinanza, dalla possibilità di abitare insieme la bellezza e l’imprevisto.
La mostra al MASI è un invito a riscoprire il valore del sogno condiviso, quello che trasforma un luogo in memoria collettiva e immaginazione viva.
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