Ci sono momenti in cui l’arte e la moda si intrecciano così profondamente da generare pura meraviglia. Simon Porte Jacquemus è, senza dubbio, l’unico creativo che oggi riesce a tradurre questa magia, elevando la moda a un linguaggio universale fatto di emozione, innovazione e poesia. È lui l’artefice di un nuovo capitolo, l’unico capace di riportare freschezza in un panorama spesso privo di sorprese. Questo articolo non poteva che nascere, perché era necessario fermarsi, osservare e riconoscere la grandezza di La Croisière, la sua ultima sfilata, presentata ieri durante la Paris Fashion Week SS 25.


La collezione Spring Summer 2025 è stata un vero trionfo, innovativa in ogni suo aspetto. Jacquemus non solo ha sfidato i confini del convenzionale, ma ha anche dato vita a un’esperienza immersiva che ha ridefinito il concetto di passerella. La grande novità? La collezione è già disponibile online sul sito ufficiale, permettendo al pubblico di acquistare immediatamente i capi visti sfilare. Una scelta coraggiosa e rivoluzionaria, che dimostra come questo stilista sia sempre un passo avanti, capace di unire il desiderio di esclusività all’immediatezza del mondo contemporaneo.
Ambientata nell’appartamento parigino di Auguste Perret, maestro dell’architettura moderna e pioniere dell’uso del cemento armato, questa sfilata è stata un incontro perfetto tra moda e design. Perret, celebre per opere come il Théâtre des Champs-Élysées, è stato un visionario che, come Jacquemus, ha saputo trasformare la materia in arte. La scelta di questa location non è stata casuale: i volumi essenziali e le linee geometriche dell’appartamento hanno esaltato la purezza degli abiti, creando un’atmosfera intima e raffinata, dove passato e presente si sono fusi in un dialogo straordinario.


Ogni dettaglio di La Croisière sembra richiamare lo splendore geometrico e sofisticato dell’Art Déco, mescolato alla vivacità cromatica e audace della Pop Art. Non c’è spazio per l’eccesso né per il superfluo: le modelle, sinuose e fiere, si muovono con una grazia fluida, come personaggi di un dipinto tridimensionale, e tra loro spiccano volti iconici come Irina Shayk, Christy Turlington, Adriana Lima e Doutzen Kroes. Ogni passo racconta una storia, ogni movimento è pensato per avvicinarci a un’esperienza più umana, più autentica.


A rendere tutto ancora più innovativo è il modo in cui la sfilata è stata documentata. Jacquemus ha scelto di abbandonare le grandi troupe cinematografiche e le fotocamere professionali, affidandosi esclusivamente a un iPhone 16 Pro Max. Ogni immagine, ogni ripresa, è stata realizzata con uno smartphone, offrendo un punto di vista fresco, contemporaneo e personale. È come se lo spettatore fosse lì, al fianco delle modelle, catturando la bellezza e l’energia del momento in tempo reale. Questo approccio rivoluzionario rompe con il passato e ridefinisce il modo in cui guardiamo e viviamo la moda, rendendola più vicina, più accessibile, più vera.




Gli accessori sono vere opere d’arte, iconici, memorabili, e gli abiti hanno linee architettoniche che raccontano cura e progettazione. Nulla è lasciato al caso: la precisione sartoriale, l’armonia dei colori e la qualità dei materiali elevano ogni pezzo a un livello superiore. Le donne in passerella non erano sole: tra il pubblico spiccavano presenze straordinarie come Carla Bruni, Laetitia Casta e Pamela Anderson (sempre no make up), Tina Kunakey, Audrey Tatou, il cui charme e la cui eleganza hanno impreziosito ulteriormente l’evento.


Guardando questa sfilata, si percepisce un’idea di moda che non si limita a vestire ma che racconta, che costruisce mondi. Jacquemus ci invita a sognare, a riflettere e, soprattutto, a riconoscere che la moda può essere arte e poesia insieme.
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